10445614_10152460113697440_2892305131318394117_n

Compro casa (da ristrutturare) e faccio un affare

‘Il mattone non tradisce mai’ si è soliti dire ed in effetti analizzando i dati storici sui prezzi delle case ci si rende conto che -al netto dell’inflazione- chi ha investito i suoi risparmi in un immobile ne ha quasi sempre tratto un profitto. Ovviamente esistono delle eccezioni e delle regole da rispettare (come ad esempio in Borsa) poiché storicamente il mercato immobiliare segue cicli periodici di circa 8-10 anni.

 Per questo motivo chi ad esempio ha acquistato un immobile all’apice di un ciclo (l’ultimo picco corrisponde al periodo 2006/2007) e si è trovato poi a rivenderlo nel periodo immediatamente successivo non ha fatto di certo un buon investimento. Ma in questo preciso momento storico comprare una casa può rivelarsi un vero e proprio affare. Sopratutto -ma non solo- se la casa è da ristrutturare. Vediamo nel dettaglio il perché:

1) I prezzi degli immobili
Rispetto al valori registrati nel biennio 2006/2007 i prezzi degli immobili hanno subito negli ultimi anni una flessione a due cifre arrivando a toccare punte anche del 30%. Se guardiamo allo storico ciclo di 8-10 anni di cui dicevamo poco sopra, è probabile che tra non molto ci troveremo di fronte ad un nuovo progressivo aumento dei prezzi.
2) La trattabilità dei prezzi
Questo momento di mercato è caratterizzato da una forte saturazione dell’offerta con una stagnazione dei molti immobili invenduti nel corso degli ultimi anni. Tutto ciò, amplificato dalle oggettive difficoltà degli acquirenti ad accedere al credito bancario, ha fatto sì che spesso le aspettative di molti venditori si ridimensionassero aprendosi ad eventuali controfferte fino anche al 10% del prezzo inizialmente richiesto.
3) I tassi di interesse
Con il costo di acquisto del denaro ai minimi storici oggi si può accedere ad un mutuo ad un tasso variabile anche inferiore al 2,5% Mentre chi vuole mettersi al riparo dall’incertezza del variabile può accendere un mutuo ad un tasso fisso di poco superiore al 4% o ancora optare per una delle nuove formule a rata costante (la variabile è la durata) o con CAP (ovvero con un tetto alla rata). Nulla di più lontano dai tassi a due cifre degli anni Ottanta e dei primi anni Novanta.
4) Il regime fiscale
Comprando una Prima Casa usata, dal 1° gennaio di quest’anno l’imposizione fiscale è scesa dal 3% al 2%. Ciò che rende poi particolarmente interessante questo tipo di operazione (a discapito purtroppo degli immobili di nuova costruzione dove l’imposizione è ferma al 4% sul prezzo-valore) è il fatto che la base imponibile della tassazione non è il valore commerciale dell’immobile bensì la rendita catastale aggiornata che -fino ad una improbabile imminente revisione del Catasto- rimane di gran lunga inferiore rispetto al valore reale del bene.
5) Le detrazioni fiscali
Se la casa che accingiamo ad acquistare necessita di una ristrutturazione ovvero di una riqualificazione energetica allora il discorso si fa ancora più interessante poiché si ha diritto ai bonus statali rispettivamente del 50% e del 65%
Se però la casa che volete acquistare necessita di una radicale ristrutturazione come quella della foto (che però non ci risulta essere in vendita) sappiate che il bonus previsto per la ristrutturazione ha un tetto massimo di 96 mila euro!

 

RIPRODUZIONE VIETATA

Scrivi un commento

Il tuo indirizzo e-mail non verrà pubblicato.